Integrazione Funzionale® il tocco che trasforma
L’Integrazione Funzionale ® è una modalità di lavoro del Metodo Feldenkrais® che utilizza il tocco come modalità di comunicazione e di apprendimento, un dialogo non verbale in cui le mani sensibili dell’insegnante diventano per l’allievo uno strumento di autoconoscenza e di possibile cambiamento. Il profondo rilassamento che ne consegue è il risultato di un’armonizzazione tonica dell’apparato muscolare che regola il movimento funzionale. Uno dei commenti che più frequentemente fanno gli studenti: “E’ incredibile che un tocco così delicato e dolce porti dei cambiamenti così grandi”. Le lezioni di Integrazione Funzionale si svolgono generalmente su un lettino con l’ausilio di cuscini, rulli e coperte che rendono confortevole la situazione dell’allievo anche in presenza di dolori e di limitazioni di movimento. L’allievo è comodamente vestito e può scegliere egli stesso la posizione in cui preferisce lavorare.
L.è arrivata da me un mese fa per un dolore alla spalla sinistra, le ho proposto un ciclo di lezioni di Integrazione Funzionale® Metodo Feldenkrais®. L. ha notato dei miglioramenti nel movimento della spalla e una maggiore presa di coscienza riguardo al suo modo di agire ed approcciare alcuni aspetti della sua vita. Al termine della lezione odierna le chiedo se vuole raccontare la sua esperienza.
“Oggi sento il mio corpo come una spugna.. Il tocco mi dà una sensazione di calore, di dolcezza determinata….lo sento come uno scambio , come un tocco anche mio. Ho sentito soprattutto la difficoltà del bacino a lasciarsi andare . Ho sentito la necessità di stare con gli occhi chiusi, mi aiuta a stare nel sentire. Ricordo c’è stato un momento, mentre mi toccavi i piedi, in cui non pensavo a niente mentre quando ti sei spostata sulla zona della testa lì ho percepito dei collegamenti con i miei pensieri. A volte mi sembrava che il corpo fosse asimmetrico ma c’era così tanto rilassamento che mi dava comodità starci. Non ho mai sentito la necessità di aprire gli occhi perché percepivo che bastavano i tuoi, respiravo profondamente e comodamente. Ho capito che ci sono dei punti molto sensibili (parte costale sotto l’ascella sinistra) dove sono molto ricettiva. La sensazione generale è che questo risponde alla necessità di essere guidata e al bisogno di affidarsi, qui posso abbandonarmi. Mi fido non perché ti conosco, è una cosa che viene da dentro, ti sentivo al di là delle mani . Quando mi hai invitato a girarmi sul fianco sinistro in posizione con le gambe raccolte ho dapprima pensato che su questo lato era tanto che non stavo così comoda e naturale. Ci sarei stata di più. Mi sono detta se resto così ancora un po’ piango, ma non provavo fastidio anzi era qualcosa che si stava liberando. Durante il tocco il mio modo di percepirmi è come mi vedi tu. Sono la percezione di me attraverso le tue mani, sento delle cose di me che mi appartengono grazie alle tue mani, mi giunge una sensazione di pienezza che mi da forza. Una come me, che si sente sempre ingombrante e pesante, tu mi muovevi con delicatezza che mi faceva sentire leggera e morbida, serena. Se parliamo di energia, che puoi sentire con una persona, ecco quello che è accaduto è una comunicazione di energia sottile. Oggi per la prima volta, dopo diverse lezioni, quando mi sono distesa mi è giunta una memoria, quella di tutte le volte che mi sono distesa e ho chiuso gli occhi , che recupero ogni volta con più facilità e centratura.
Comunque ora che parlo mi sento più lunga…immagino di essere un fiume che scorre e va ovunque. Fisicamente adesso sento molto la colonna e le spalle, prima della lezione mi sentivo con tutto il peso a sinistra e avvertivo una tensione alla spalla sinistra. Ora , è pari, sono simmetrica . E poi sono pesante , ma un peso consapevole…. tipo ora ci sono , so dove sono nello spazio, sono presente qui. Ho avuto questa immagine del “sono qui” mentre mi toccavi il bacino…. seguivo una linea che faceva curve e spirali e poi quando ha incontrato il bacino è stato come incontrare sulla mia strada un sassolino che potevo girargli intorno. Non mi sono mai sentita sola, sono come un fiume che scorre e tu l’argine che gli cammina vicino”.
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